Abbiamo esagerato a colpevolizzare i latticini
Sono stati pubblicati ulteriori dati ricavati dalla ricerca PURE (vedi blog del 5 settembre 2017 e blog del 19 novembre 2017), nella quale 140.000 individui tra 35 e 70 anni, provenienti da 21 Paesi di 5 continenti, hanno compilato un questionario sull’alimentazione. Nell’arco di 15 anni sono avvenuti 6.700 decessi e 5.600 eventi. Chi assumeva 2 o più porzioni di latticini al giorno (latte, yogurt, formaggio) aveva un minor rischio di morte, di eventi cardiovascolari, di morte cardiaca e di ictus rispetto a chi non ne consumava mai. Inoltre, chi mangiava un porzione di latte o yogurt al giorno, rispetto a chi non ne mangiava, era andato incontro a un minor numero di eventi cardiovascolari. Il formaggio e il burro non sono risultati associati né ad aumento né a riduzione di eventi.
Non sono mai stato convinto dai risulti delle ricerche sull’alimentazione che si basano su questionari alimentari e che attribuiscono a un certo cibo un valore protettivo o di danno sulla salute. L’alimentazione è un fenomeno troppo complesso di interazioni tra ingredienti, momenti dei pasti, gusto, abitudini, piacere, contaminati che un solo cibo non può essere da solo causa o protettore di una malattia. Numerose ricerche ormai sono concordi sul fatto che i latticini non dovrebbero essere banditi dalle nostre tavole come killer, perché se non riducono morte e infarto, siamo ormai certi che non li aumentano. Il consumo di prodotti potrebbe addirittura essere incoraggiato nei paesi in via di sviluppo.
Se vi piace il latte e lo yogurt intero (rispetto alla slavature di quelli parzialmente o totalmente scremati) non è il caso che li abbandoniate per evitare l’infarto e la morte precoce. Non dovete neanche aumentare le dosi nella speranza di vivere più a lungo. Si possono consumare i latticini con moderazione, quando uno ne ha voglia, senza sensi di colpa e senza aspettative irrealistiche.
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8 dicembre 2018 @ 10:11
Sono biologa e medico, per me ho sempre fatto le scelte alimentari dei miei antenati montanari e campagnoli: uova e latticini, poca carne; abbastanza verdura e frutta, poco zucchero. Sono convinta che la deprivazione del colesterolo non sia salutare, in quanto costituente principe delle membrane cellulari e delle guaine mieliniche.
Ma mi sono ben guardata di suggerire i miei comportamenti ai miei pazienti (medicina difensiva). Ora posso uscire allo scoperto.