All’aumentare delle procedure si riduce l’appropriatezza
Sembra paradossale: i migliori ospedali sono i meno accurati. In Troppa medicina ho citato alcune ricerche nelle quali si osserva questo fenomeno: il tasso di inappropriatezza aumenta nelle aree geografiche dove si fanno più angioplastiche e quando vengono trattati uomini bianchi con assicurazioni private. Ora si aggiunge un’ulteriore conferma: da un’analisi di 500mila angioplastiche eseguite negli Stati Uniti, si è verificato che nei 50 migliori ospedali, classificati nel 2015 dal U.S. News & World Report’s, non si sono registrate meno morti, né meno emorragie, né meno casi di insufficienza renale tra i pazienti sottoposti ad angioplastica, rispetto ai pazienti trattati negli altri ospedali. Si è invece verificato che nei migliori ospedali la percentuale di indicazioni appropriate è minore. E’ la conferma che più procedure si eseguono, meno si presta attenzione alle reali necessità dei pazienti. La prescrizione di un test invasivo è infatti influenzata dalle consuetudini dell’ospedale, dalla familiarità con la metodica, dalla disponibilità di attrezzature adeguate, dal condizionamento di interessi diretti (economici) o indiretti (le aziende sanitarie premiano il numero di procedure eseguite e non la qualità e l’appropriatezza).
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